Nonostante si senta sempre più spesso parlare d’internazionalizzazione e di globalizzazione delle imprese, in Italia sembra che questi processi siano ancora troppo distanti dalla mentalità aziendale predominante. Esistono certamente dei requisiti minimi necessari per affacciarsi sul mercato internazionale, come ad esempio una certa solidità economica e la consapevolezza della qualità della propria offerta, ma la sicurezza indotta dal restare all’interno dei confini nazionali sembra offuscare persino i vantaggi evidenti per le imprese italiane. Siamo forse impauriti all’idea di rischiare o le ragioni che spingono i concorrenti europei a globalizzarsi appaiono ancora poco chiari? Nel tentativo di rispondere ai dubbi più comuni a questo proposito, cerchiamo di comprendere perché internazionalizzare la propria azienda è indispensabile nel 2017.
Perché internazionalizzare la propria azienda? Per quanto riguarda l’economia…
… si apre l’occasione di vendere i propri prodotti e servizi all’estero, attraverso una produzione ad ampio respiro pensata fuori dai confini nazionali. Nuove fonti di finanziamento estere, un mercato di dimensioni maggiori, costi ridotti grazie ad eventuali economie di scala. L’impresa si affaccia su un mondo completamente nuovo per ottenere vantaggi finanziari impensabili per chi invece si limita alle occasioni nazionali. Una ventata di aria fresca per il bilancio aziendale.
La conoscenza delle differenze tra culture, della normativa locale vigente e delle condizioni di pagamento più consone sono prerequisiti dai quali non si può prescindere. Andrà riservata quindi maggiore attenzione ai dettagli, ma il gioco vale assolutamente la candela. Soprattutto alla luce delle recenti politiche regionali e nazionali, che prevedono crescenti concessioni di contributi per il sostegno a quelle aziende che intraprendono percorsi di internazionalizzazione.
Perché internazionalizzare la propria azienda? Per quanto riguarda l’immagine…
… si tratta di un balzo in avanti rispetto alla concorrenza nazionale. Un’impresa che mira al successo anche nel panorama estero guadagnerà esperienza, autorevolezza e attrattiva. Come rinunciare all’occasione di ottenere nuovi partner, un nuovo posizionamento e nuovi clienti? Internazionalizzare diventa quindi sinonimo di crescita: un passaggio obbligato per tutte le realtà che vogliono essere leader nel loro settore.
I punti di forza dell’impresa vanno sfruttati per raggiungere mercati che possono essere differenti da quelli abituali. Attenzione quindi a contestualizzare il proprio brand e i servizi offerti: i ritorni per un’azienda internazionale non saranno solo economici, ma anche di reputazione. A seconda delle proprie capacità e potenzialità, devono essere curati i flussi comunicativi verso l’esterno ed essere pronti a ogni evenienza organizzativa.
Perché internazionalizzare la propria azienda? Per quanto riguarda il personale…
… è un’opportunità stimolante e di aggregazione. Un’azienda che cresce è motivo di orgoglio per dipendenti e collaboratori, che, se coinvolti, potrebbero essere il vero vantaggio competitivo. La proprietà dovrà verificare che la comunicazione tra i vari reparti sia impeccabile e che lo staff intero sia consapevole delle sfide e formato per affrontarle. Uscire dalla solita visione provinciale dell’azienda, per uscire fisicamente dai confini nazionali.
Una valutazione deve essere riservata alle risorse interne disponibili, sia per quanto riguarda le risorse tecniche e finanziarie sia per le competenze e l’esperienza del personale. È impensabile internazionalizzare un’impresa senza una previa analisi delle proprie capacità. Il rischio sarebbe quello di non reggere il cambiamento. Un cambiamento che sembra però irrinunciabile nel 2017 per cominciare a essere competitivi.