A seguito di richiesta di verifica preliminare il Garante Privacy ha autorizzato l’installazione di un GPS su
mezzi per la raccolta dei rifiuti finalizzata a:
- agevolare le comunicazioni del personale operativo;
- ottimizzare l’impiego delle risorse presenti sul territorio e migliorarne la gestione ed il coordinamento;
- incrementare la sicurezza del personale, specie se operante in aree remote o disagiate;
- razionalizzare la gestione del servizio in termini di copertura delle aree oggetto di intervento;
- tutelare il patrimonio aziendale rappresentato dai mezzi stessi.
Nel caso di specie, posto che i dati delle coordinate geografiche non possono considerarsi anonimi – in quanto, sebbene il sistema di geolocalizzazione non li associ direttamente ai singoli operatori, l’incrocio con i dati del “sistema turni”, preordinati da uno specifico software, consentirebbe di risalire all’identità del dipendente a cui sia stato assegnato uno specifico dispositivo – con provvedimento n. 247 del 24 maggio 2017, l’ Autorità ha disposto che, per evitare il controllo continuativo a distanza dei lavoratori, va predisposta una rilevazione cosiddetta “ad eventi”, che dovrà avvenire nel momento in cui l’automezzo giunga in prossimità di un punto di raccolta già precedentemente georeferenziato.
Chiaramente la società dovrà rispettare la disciplina lavoristica in materia di impiego di “strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori” di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori.